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Racconto

Bau! O, come dite voi umani, ciao! Io sono un cucciolo di Bassotto dal pelo corto e chiaro. Sono una cagnolina molto piccola, nata da poco, solo da cinque mesi.

Appena uscita dalla pancia della mamma mi sono trovata in un grosso scatolone insieme alle mie tre sorelline. E’ stato allora che ho iniziato a conoscere voi umani. La mia mamma Bassotto mi ha spiegato che ogni cagnolino presto avrebbe avuto un padroncino, perché così vanno le cose fra cani ed umani.
Così, dopo circa due mesi, anch’io ho salutato la mia mamma: ero curiosissima di conoscere chi si sarebbe occupato di me!

Ero davvero eccitata quando ho capito che un’allegra famigliola era venuta a prendermi. Quattro individui molto curiosi, una signora, un signore e i loro due bambini, mi hanno avvolto in una copertina (all’epoca era meglio se non avessi preso freddo) e mi hanno stretto tra le braccia teneramente.
Uao! Ero la loro cagnolina! Avevano scelto proprio me!

I guai, però, sono iniziati quando siamo saliti tutti insieme in una strana scatola fatta di lamiera con delle ruote. A me sembrava un aggeggio un po’ instabile… figurarsi quando ho scoperto che si poteva muovere! Ha ruggito come un leone e poi è partito!!! E, al suo fianco, c’erano un sacco di altre scatole simili, che facevano la gara a chi andava più forte. E’ stata un’esperienza traumatica – almeno per me, che uscivo a conoscere il mondo esterno per la prima volta! – . Invece, i miei padroni sembravano estremamente calmi. I due bambini, che sarebbero gli umani più giovani, mi hanno detto di non agitarmi perché quella era solo un’automobile.

Già, ma con questo cosa volevano dire?

Per fortuna lo shock è finito presto e siamo arrivati tutti e cinque a destinazione. Che bella la mia casa! Non ci potevo credere: finalmente potevo appoggiare le zampe per terra e intrufolarmi dappertutto! E così ho fatto, naturalmente. In fondo, era mio diritto annusare tutti i mobili e lasciare il mio odore anti-cani estranei.

Ho compiuto un giro d’ispezione completo (alla scuola canina mi avrebbero dato di certo un dieci e lode in pagella). Peccato solo che i miei umani non fossero così contenti come me… non capisco perché, ma hanno iniziato a rincorrermi da tutte le parti, dicendomi cose strane, come:

“Lessie, tu devi essere una cagnolina tranquilla, non devi scappare! Vieni qui!”.

Ma insomma! Chi ha intenzione di scappare? Sono appena arrivata! Sto solo facendo il mio dovere di cane. Però, a quanto pare, non devono avermi capito, perché il mio linguaggio li ha un po’ spaventati. La mia mamma umana ha detto:

“Lessie, cominciamo male se abbai tanto così!” e così ho imparato due cose importanti: la prima è che quando io parlo, per loro “abbaio”, e questo non va tanto bene; la seconda è che mi chiamo Lessie. Uao! Non vi sembra un nome bellissimo?

I miei umani dicono che è un nome dolce, forte e nobile. Ma cosa vuol dire? Va beh, non importa, prima o poi imparerò un po’ della loro lingua, “l’Umanese”, che, non so perché, loro si ostinano a chiamare Italiano.

Un’altra cosa che mi ha sbalordito è stata il fatto che fossero così colorati: ci sono degli umani metà blu e metà rossi, altri a tinta unita. Solo più tardi ho capito che loro non sono esattamente così, ma sono tutti fatti di carne rosa, come quella dei maialini.

Incredibile!

L’ho scoperto quando il mio umano più piccolo ha fatto quello che si chiama “bagnetto”: non aveva più nessun colore addosso. L’ho fissato intensamente da sotto il letto, mentre si toglieva tutti quegli affari colorati che loro chiamano “vestiti”.

Ma a voi sembra intelligente che al mattino si coprano con tutti questi “vestiti”, occhiali, cappelli, scarpe, e la sera se li tolgano tutti? Anche perché, non appena si svestono, se ne mettono addosso degli altri chiamati pigiami! Credo che io certe loro usanze non le capirò mai.

Ultimamente i nostri rapporti sono migliorati molto, almeno secondo me: mamma umana sembra contenta quando “abbaio”, come dice lei. Infatti, non mi sgrida più, ma telefona alle sue amiche e dice: “Sai, ormai mi sono rassegnata!”. Io non so cosa significhi questa frase, ma a voi non sembra dolcissima? Poi, mi hanno insegnato una cosa nuova, che mi ha lasciata ancora più interdetta: sapete, quando gli umani escono e ci portano con loro, vogliono essere tenuti al guinzaglio!!! Il guinzaglio è una cordicella che noi abbiamo al collo e che loro tengono in mano. In questo modo, noi cani possiamo trascinarli con facilità. Certo, è un po’ faticoso uscire con loro… sono talmente spaventati dalle loro stesse “automobili” che, se non fosse per noi cani, non attraverserebbero mai la strada! Generalmente urlano abbastanza quando sono ad un incrocio, ad esempio dicono:

“Lessie, smettila di correre! No, non passare col rosso! Ferma! Qui! Rallenta!”.

Mah, io non capisco cosa vogliano dire; certamente deve essere segno che sono un po’ ansiosi per tutto quello che fanno e allora si sfogano parlando da soli!

Fra cani, noi ci comprendiamo in un istante: di solito, quelli più giovani di noi non si arrendono in fretta, e cercano così di essere dei buoni tiratori per gli umani. Mentre i cani più vecchi si sono stufati, perché sostengono che gli umani non impareranno mai ad andare più veloce. Boh, io per ora non mollo: li trascinerò con foga fino alla fine dei miei giorni, come insegna il codice di fedeltà canina di primo livello. Mi dispiace così tanto vedere quelle povere vecchiette che fanno tanta fatica a camminare, solo perché il loro beniamino non le aiuta! Ma si può, dico io, essere così insensibili?

Ad ogni modo, amici, sappiate che noi cagnolini vi vogliamo un bene dell’anima e non vi abbandoneremo mai! E’ troppo divertente stare con voi e ascoltarvi, anche se fraintendete così spesso il nostro comportamento!

Vi lancio un grosso Bau di saluto e… corro dai miei umani di fiducia. Mamma umana sta sgridando l’umano più piccolo perché ha nascosto un calzino. Lo devo difendere, dimostrando che non c’è proprio nulla di male a nascondere un calzino; ma come posso fare… oh, ci sono. Nasconderò io l’altro calzino, così non li troverà entrambi e penserà che siano a lavare. Questa è vera fedeltà!

Post Scriptum: bambini, voi che capite l’ Umanese, cosa significa la frase: “Lessie, guarda che ti ho visto?”

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Antologia

Un divertente resoconto del viaggio nella mente di una bassotta che precipita in una simpatica famigliola.

Il racconto è stato pubblicato nell’Antologia “Pagine d’Autore, che contiene racconti, poesie e immagini di fotografi e pittori premiati (Edizioni Tigullio-Press, 2005).