Scartabellando fra vecchi appunti, ho ritrovato un promemoria che avevo scritto per un mio piccolo lettore. Luca, all’epoca, frequentava la quinta elementare e mi aveva chiesto come fare per scrivere un buon tema.
 
 Lavorando con lui sulle trame che gli insegnanti gli proponevano e osservando il suo modo di scrivere che, fin dalla sua tenera età, denotava una spiccata intelligenza, uno stile singolare e una grande sensibilità di argomentazione, mi sono resa conto che, spesso, ai nostri ragazzi manca proprio la fiducia in quanto sanno fare, dire e scrivere.

Ti offro qui di seguito qualche spunto raccolto dalla mia esperienza con i ragazzi molto giovani, ma che si può applicare a qualsiasi età, nella misura in cui ci si debba confrontare con un testo scritto.

Da scrittrice, per me la cosa fondamentale è credere in quanto si dice. Un semplice tema può diventare, anche se la trama non ti entusiasma particolarmente, un’occasione per dare la tua opinione sulla vita e su chi sei. Sia che il componimento da svolgere sia di fantasia, sia che richieda di descrivere la realtà dei fatti, io nei temi osservo quanto viene fuori di te come persona.
Come già descritto nella mia biografia, “fare un tema” per me è sempre stato qualcosa di assolutamente speciale. Fare, e non soltanto scrivere. Un lavorio che presuppone, in ordine: concentrazione, attesa silenziosa, creazione delle idee, loro organizzazione logica, scrittura, revisione del testo ed eventuali correzioni ortografiche o sintattiche. Infine, una ricopiatura in bella copia che sia capace di dare attenzione anche agli spazi, all’impaginazione grafica, all’eleganza della calligrafia. Ma come fare? Da dove partire?

silenzio-orizzC’è un segreto: il silenzio, che consente alla mente di concentrarsi e far fiorire le idee prima ancora di raccoglierle, ti proietta in un mondo a parte, dove l’estro creativo ha la possibilità di emergere. Ecco da dove si incomincia.

Quando vengo chiamata a parlare nelle classi, una delle cose su cui punto l’attenzione è proprio la capacità di saper restare in silenzio, in quanto è lui l’amico preziosissimo dell’ispirazione. Solo nella calma tu hai la possibilità di ascoltare i “rumori del mondo” che, attorno a te e alle tue orecchie, sono sempre in fermento.

Scoprirai che un silenzio totale è pressoché inesistente. Ecco perché, quando ti regali questa preziosa esperienza, il tuo cervello si collega al massimo con il tuo animo e crea sinfonie artistiche (canzoni, parole, fiabe, sculture, dipinti e così via). L’arte si esprime attraverso la concentrazione. Là dove taci, tu inizi a creare, perché ascolti soltanto più te stesso, senza interferenze.

Il primo consiglio che do, quindi, per scrivere un buon tema, è che l’ambiente sia quanto più possibile silenzioso, e che l’insegnante sia in grado di mantenere questa condizione grazie alla quale l’animo si può rilassare.

Detto questo, bisogna avere la consapevolezza che le parole sono importanti. Si può parlare a vanvera, ma scrivere è qualcosa di ben preciso: un compito dove devi avere il coraggio di esprimere le tue idee, le tue conoscenze, unite ad una padronanza dell’Italiano che è la lingua del nostro Paese, e che come tale va tutelata ed amata nella sua bellezza.

Detto questo, ti riporto il vademecum che ho scritto per Luca. Ovviamente, si tratta di un promemoria su misura per lui. Credo però che possa servirti ugualmente, come traccia indicativa. Spero di averti appassionato, perché scrivere non è un dovere da compiere ma davvero una di quelle rare occasioni in cui imprimi una traccia di te, unica ed irripetibile!

tema-dentro-orizzCOME SCRIVERE UN BUON TEMA

Leggi molti libri di qualità e di stili diversi. Più si legge, più si diventa sciolti nel parlare e nello scrivere.
Allenati a scrivere frequentemente. Ad esempio, tieni un diario o una piccola agenda dove segnare le cose belle e brutte di ogni giornata o della settimana, sforzandoti di scriverle in buon italiano e in forma corretta. Fra qualche anno ti farà piacere rileggere i tuoi ricordi e le tue avventure. Molte cose che ci accadono le dimentichiamo; invece, in questo modo le potrai sempre ricordare sorridendo!
Prima di incominciare a scrivere, pensa a quello che desidereresti dire. Pensa tranquillamente e senza fretta. Annotati su un foglio di brutta delle parole o frasi chiave, in modo da non dimenticarti le idee che ti sono venute in mente. In questo modo, fin dall’inizio del tema lo stile sarà più scorrevole ed omogeneo, riporterai i concetti in ordine, ed eviterai di perderti in descrizioni che poi non sono consequenziali con quanto scrivi successivamente.
• Inizia con una breve introduzione all’argomento, poi sviluppa la parte centrale, ed infine scrivi una conclusione che “soddisfi” il lettore. Puoi inventarti un colpo di scena, oppure, se il titolo del tema è serio e ti chiede di rappresentare la realtà di cose e situazioni, concludere esponendo la tua opinione a riguardo, spiegando i motivi del perché la pensi così.
Utilizza frasi non troppo lunghe. Se ti accorgi che ti stai ingarbugliando o che rischi di sbagliare i tempi verbali perché la frase è troppo lunga, interrompila, o riscrivila più corta. Dopo il punto, ricomincia a dire quello che desideravi. Sarà più facile non commettere errori.
Fai attenzione ai tempi verbali. Se decidi di raccontare un evento al passato (ad es. “Mi trovavo al mercato quando mia madre arrivò… La aiutai a portare le borse della spesa… A casa trovai apparecchiato e una buona pasta asciutta fumante che mi attendeva…”) mantieni il più possibile il passato. Se invece stai narrando al presente, mantieni il presente (ad es. “Casa mia è costituita da due piani, al primo si trova la mia camera… L’orto è composto da vari tipi di verdure…”). Ricordati lo schema, quasi sempre valido, che prevede:

ERO al mercato……. Quando mia madre ARRIVÒ
oppure
ERO ANDATO in gita……. Quando mi SONO ACCORTO che…

viaggio-vertAttenzione agli apostrofi: se la parola successiva è maschile, l’apostrofo non si mette (es. Un altro libro). Se invece è femminile, sì (es. Un’altra avventura).
QUAL È si scrive SEMPRE SENZA APOSTROFO!
Attenzione a GLI e LE: “gli uomini” ( e non “li uomini”!). “Portargli” (se è singolare) e non “portarli”. Evita anche di scrivere “Portargli a lui” perché è errato. Si dice “Gli ho portato il libro” oppure “Ho portato a lui il libro”.
Attenzione alle ripetizioni: controlla che non ci siano mai troppi termini identici vicini. In due o tre righe non è bene utilizzare lo stesso sostantivo o verbo, a meno che non si voglia puntare l’attenzione proprio su quella parola specifica. Es. “Aprii il libro, cercai la formula, poi chiusi il libro…”. È meglio scrivere: “Aprii il libro, cercai la formula, poi LO RICHIUSI” oppure “poi CHIUSI il testo”. Trova quindi dei sinonimi, oppure evita di ripetere il sostantivo più volte, se il soggetto è sempre quello.
Attenzione alla coniugazione dei verbi: “Il mio amico venne a trovarmi” e non “il mio amico venì a trovarmi”.
Libera la fantasia ma soprattutto esprimi sempre quello che pensi, anche quando il titolo richiede descrizioni storiche o letterarie. Fai emergere il tuo pensiero nel rispetto dei contenuti che scrivi, senza offendere nessuno, dare giudizi negativi su professori o personaggi noti. Spiega il senso della morale che esprimi.
Fidati del tuo istinto. Se ti viene in mente un’idea su come svolgere un tema, normalmente è quella vincente! Ricordati di appuntarla su un foglio di brutta e di seguire il suo filo logico fino alla fine.

Soprattutto, però, ricordati che scrivere è bello e divertente. È un momento per rimanere da soli con se stessi e farsi compagnia. Nel silenzio compaiono le idee, e ci accorgiamo di quanto sappiamo creare e di cosa pensiamo veramente. Un tema è un racconto in miniatura, in cui puoi far emergere solo tu le tue idee e i tuoi punti di vista, nessun altro!

I miei auguri affinché un semplice compito in classe diventi, d’ora in poi, un’occasione da guardare con occhi diversi, un momento di calma, estro creativo, intuito, saggezza e originalità tutto tuo.

Non ci sarà mai un tema identico a quello che scrivi tu. Questo è un grande segreto. Utilizza il tuo talento per stupire i professori e anche te stesso di quanto riesci a creare grazie alla tua originalità!

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