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Sinossi

Il libro è un’intervista a Padre Giuseppe Francesco Caviglia, frate Carmelitano Scalzo e Segretario Particolare del Cardinal Anastasio Alberto Ballestrero, di cui è in corso la  Causa di Beatificazione.

I dialoghi fra Paola Alciati e Padre Giuseppe ripercorrono la vita del sacerdote fin dalla sua infanzia, la fede presente nella sua umile e forte famiglia, la vocazione precocissima che lo ha portato ad essere un frate carmelitano e a conoscere il Cardinale. Dopo questo incontro, Padre Giuseppe narra, in un linguaggio semplice ed efficace, i suoi venticinque anni al servizio di Anastasio Ballestrero, oggi Servo di Dio. Un cammino sulle orme di Gesù e di Santa Teresa d’Avila, cominciato nel Carmelo ligure, che passa per Lourdes, Avila, Genova, Roma, Bari, Torino, Bocca di Magra.

È il racconto commosso di due chiamate alla sequela dei grandi Papi Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II, dagli anni Trenta alle soglie del 2000, passando per la seconda guerra mondiale, gli anni di piombo, l’incubo delle Brigate Rosse, ma anche del Concilio Vaticano II, della proclamazione di S.Teresa Dottore della Chiesa e degli esami al Carbonio 14 sulla Sindone.

Oltre ad essere la storia di due uomini di Dio durante gli avvenimenti mondiali di spicco che hanno rivoluzionato l’epoca, è anche un reportage fotografico dei seminari del tempo, dei luoghi e della storia di tutti noi, unito alle testimonianze di altri sacerdoti, ad un documento sulla vocazione carmelitana, ai modi di dire coniati dai nostri due protagonisti… e alla poesia, come si evidenzia nella sezione dedicata alle beatitudini composte in lirica dal Cardinal Ballestrero stesso. Il testo è una preziosa testimonianza di queste due vite che si intrecciano e si completano, sgorgata dai ricordi e dal cuore di un umile frate.

“Perché ti definisci “l’Ombra” del Cardinal Ballestrero, che in quanto ombra non gli avrebbe mai oscurato il sole?
L’ombra perché la mia vita sarebbe stata sempre vissuta come un prolungamento della persona di cui appunto ero l’ombra, quindi avrei dovuto dimenticarmi e guardare sempre ai desideri e ai voleri di colui che stavo servendo, in un servizio però scelto liberamente e svolto con il maggiore amore possibile, che abbracciava in lui Gesù e la Chiesa. Un impegno grande e stimolante!”

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Passaporto del Libro

“Un’ombra che non fa ombra”
di Paola Alciati e Padre Giuseppe Caviglia
Edizioni OCD
ISBN: 887229571-8
I edizione: giugno 2013
Numero pagine: 352
Fotografie inedite
a colori e in bianco e nero

Prezzo: 16€
Disponibile in tutte le librerie religiose d’Italia.

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Emozioni da Scrittrice

Quando Padre Giuseppe mi chiese di rendere “libro” la sua straordinaria esperienza di vita con il Cardinal Anastasio Ballestrero, caddi dalle nuvole.
Io… scrivere un documento storico e religioso, in cui l’amicizia fra due grandissimi uomini di Chiesa non poteva prescindere da una realtà sociale fondamentale per il destino italiano? Provai un’emozione fortissima, perché mi resi conto che mi sarei dovuta cimentare con un genere completamente nuovo.

Padre Giuseppe narrò a voce, per parecchi mesi, le sue memorie a mia madre e a me, che le riportammo fedelmente su fogli scritti a mano. Dopodiché, ricopiai il tutto sul computer, riordinai le confidenze in ordine temporale, e ne ricavai un’intervista. Sapevo che avrei dovuto utilizzare un linguaggio professionale ma anche semplice e giovanile, in quanto il mio intento era di portare al pubblico un testo accessibile a chiunque: credenti, religiosi, laici, giovani. Spero di esserci riuscita!
Il libro si è arricchito di foto inedite dell’epoca, che insieme a mio marito ho rispolverato dagli archivi ed impaginato.

Essendo di Torino, ma avendo trascorso un anno a Bari, ho avuto il privilegio di comprendere la vita e le usanze delle persone che abitano i luoghi del Cardinale e che ancora lo ricordano quale faro esemplare della propria Diocesi. Ho raccolto le parole di Monsignor Colucci, Vicario Generale del Cardinale a Bari, e sono onorata di aver soggiornato presso l’Oasi S.Maria di Cassano delle Murge, dove entrambi hanno vissuto preziosi momenti, sempre insieme a Padre Giuseppe.

La vita mi ha condotto a vivere a lungo nelle città che hanno avuto Ballestrero come Vescovo e nelle quali ho conosciuto coloro che erano a lui più legati. Riconosco che ho percorso un binario parallelo a quello del Cardinale, ecco perché spero che questa strada non termini ma, anzi, trovi in voi lettori il suo seguito!

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Recensioni

"Il manoscritto trasuda in ogni pagina il ritratto vero del caro Padre Anastasio, insieme all’amore per il Carmelo nel cuore della Chiesa, unitamente a tanti piccoli aneddoti e curiosità che aiutano anche chi non l’avesse conosciuto a intuirne lo spessore umano e contemplativo."

− Padre Roberto Fornara

"A Padre Giuseppe nei confronti del Cardinal Ballestrero si potrebbero applicare le parole del Battista nei confronti di Gesù: Lui deve crescere, io diminuire."

− Mons. Guido Fiandino, Vescovo Ausiliare di Torino

"Non ho mai dubitato del peso che la costante vicinanza di Padre Giuseppe al Cardinale abbia avuto nella vita di Padre Anastasio, con il quale aveva un rapporto di simbiosi complementare, proprio perché così diversi nel carattere, nelle qualità e nel tratto, diversità talvolta appositamente sottolineate quasi a dissimulare la forza di un reciproco affetto che mai voleva apparire affrettatamente ossequioso.
Il fatto stesso che il Cardinale lo abbia voluto al suo fianco fin dall’inizio, né abbia mai pensato di sostituirlo, ma soprattutto che abbia sempre preteso espressamente che rimanesse se stesso nelle apparenti frizioni temperamentali che li caratterizzavano e che erano all’origine di simpatiche e scherzose schermaglie, è lì a documentare quanto il Cardinale stesso abbia ricevuto da lui, non solo in termini di servizi concreti e materiali ma anche in quell’arricchimento di umanità da cui nessun uomo, neppure fra i più grandi, può prescindere.

Per questo penso che il profilo che Padre Giuseppe, in questa sua fatica letteraria, traccia di se stesso, non solo a partire dal momento in cui la Provvidenza lo affiancò a Padre Anastasio, ma fin dall’inizio della sua esistenza, sia un contributo non indifferente per comprendere più a fondo la ricchezza celata nella vita straordinaria di un Carmelitano non comune e di un Pastore che non è certo passato inosservato nel panorama della Chiesa italiana.

Aggiungo che tutto ciò mi è confermato ulteriormente, in questi ultimi due anni, da una convivenza fianco a fianco con Padre Giuseppe, insieme ai miei confratelli che, quantunque lasci inevitabilmente e molto opportunamente trasparire i nostri reciproci limiti, che contribuiscono non poco a rallegrare le nostre ricreazioni, tuttavia ha il merito di far emergere in maniera innegabile tutto lo spessore e la genuinità di una vita interamente donata ad un’impresa grande e solenne che, anche per noi, è motivo di gratitudine e scuola di vita."

− Padre Giustino Zoppi di Gesù Eucaristico, Provinciale del Carmelo Ligure